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venerdì 11 luglio 2014

Recensione Sabrina Napoleone - La Parte Migliore

Viviamo in tempi difficili, e questo non dovevo dirvelo io. E questi tempi duri influenzano artisti nelle loro opere. Anche un'artista al debutto risente di tutta questa negatività che la circonda e la propria opera prima è lo specchio del mondo odierno. Sabrina Napoleone con questo suo debutto La Parte Migliore ci parla del disagio che viviamo in questi tempi. Disagio in amore, nei rapporti quotidiani, ma anche il disagio di vivere e di morire.
La privazione è l'argomento centrale dell'album, quella privazione per cui Sabrina Napoleone ringrazia chi le ha insegnato a lasciare agli altri la parte migliore ( La Parte Migliore ), che di suo è già una grande lezione di vita. Ma questa privazione la viviamo in ogni attimo della nostra vita. Che sia per nostra volontà o che sia per scelte di altri. La Parte Migliore è un disco che trasuda disillusione, raccontata con sensibilità e intimità. E anche se in alcuni passaggi si sente l'influenza di artisti che sono passati prima di lei ( Nada su tutte ), Sabrina Napoleone riesce a imprimere il suo marchio su ogni brano.
Anche per quel che riguarda la musica l'influenza della musica alternativa degli ultimi anni è molto forte, ma anche qui rielaborata per dare un tocco personale e mai banale. E questa voglia di provare la porta a sfiorare l'industrial ( Dorothy), la canzone d'autore ( Pugno di Mosche) senza però mai esagerare troppo e restando sempre nella strada maestra.


La Parte Migliore è un debutto eccellente per un'artista che si era già fatta conoscere nell'ambiente musicale. Un disco che trasuda eleganza e cultura ma senza mai voler essere superiore o saccente. Un disco intimo e personale ma che rispecchia lo stato d'animo di molti di noi.


Tracklist
01 – Fire
02 – L’indovino islandese
03 – Prima dell’alba
04 – La parte migliore
05 – Dorothy
06 – E’ primavera
07 – Insomnia
08 – Medusa
09 – Pugno di mosche

10 – Epochè

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