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Recensione The Beatles - The Beatles ( White Album )


Il 1968 è stato l'anno della grande rivoluzione, culturale prima di tutto e di conseguenza anche musicale. Ormai la psichedelia era diventata una realtà e faceva da colonna sonora al movimento Hippie che era al proprio apice. Tra coloro che avevano fatto diventare la psichedelia uno dei movimenti di maggior successo c'erano i Beatles. Sgt Pepper e Magical Mystery Tour avevano segnato la via per la sperimentazione e la scoperta di suoni nuovi applicati al pop e al rock. Come al solito i Fab Four si erano rivelati degli innovatori in ambito musicale.
Ma molte cose erano cambiate rispetto al 1967 e a quei due dischi che avevano aperto la strada a nuovi gruppi erano quasi un lontano ricordo. Ormai le tensioni all'interno della band erano quasi insostenibili, più che una band erano quattro solisti che registravano i loro brani per poi metterli insieme in un disco. La lotta per la leadership tra Lennon e McCartney era uno dei motivi di maggior tensione all'interno della band, così come la presenza sempre più ingombrante di Yoko Ono stavano spingendo John sciogliere la band. Anche George Harrison aveva sempre più voglia di essere importante nella composizione dei brani, tutti questi fattori portavano come detto a avere una band spaccata, e come tale decisero di spaccare anche i due precedenti lavori.
Se i due dischi precedenti avevano portato il concetto di album a qualcosa di più realistico rispetto al passato, se i suoni erano rivolti alla sperimentazione e esisteva un filo conduttore che legava i brani tra loro, il White Album era il rovescio della medaglia. Trenta brani sconnessi tra loro, trenta schegge impazzite che hanno vita propria, come detto create per conto proprio da ogni singolo componente e registrate in proprio. Un gruppo all'apice del proprio successo che decide di cambiare bruscamente strada per andate da tutt'altra parte.
Ma nonostante le premesse il disco è il concentrato di tutta l'arte e di tutta l'evoluzione musicale che i Fab Four hanno avuto nel corso degli anni. Brani come Back In The Ussr, Dear Prudence, Ob-la-di Ob-la-da, Blackbird, Sexy Sadie, Helter Skelter, Revolution n.1 sono da considerare tra i brani più importanti della sconfinata produzione Beatlesiana. Ma forse l'apice viene toccato con While My Guitar Gently Weeps composta e suonata da George Harrison con alla chitarra solista un Eric Clapton, canzone che rappresenta appieno la situazione interna alla band, in cui si preferiva suonare con altri musicisti invece che con i compagni di una vita. L'unica vera critica che può essere mossa all'album bianco è l'eccessiva lunghezza, in cui i Beatles hanno infilato dentro tutto il materiale che avevano, ma anche questo può essere considerato nel concetto di cambiamento rispetto al passato. Così come anche la copertina, un bianco totale che si va a scontrare con i colori e le citazioni presenti nelle copertine dei dischi che lo avevano preceduto.

Se Sgt Pepper è da più parti riconosciuto come il più grande disco della storia della musica, questo White Album è un sunto di una carriera vissuto al massimo livello sempre. Il titolo sarebbe potuto essere tranquillamente “Come distruggiamo Sgt Pepper e comunque facciamo un capolavoro”, ma per semplicità hanno voluto riassumere questa opera omnia con il titolo forse che più racchiude tutto, The Beatles.
Recensione The Beatles - The Beatles ( White Album ) Recensione The Beatles - The Beatles ( White Album ) Reviewed by Unknown on 20:11 Rating: 5

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