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Recensione Pearl Jam - Lightning Bolt

Decimo disco in studio per la band di Eddie Vedder e soci. Il gruppo di Seattle torna dopo quattro anni da Backspacer ultimo lavoro in studio per i sei musicisti americani, chiamati a dimostrare ancora una volta di essere una delle migliori band al mondo, dopo il non esaltante ultimo lavoro.



Backspacer era un disco normale, molto lineare, che per molte band avrebbe rappresentato un grandissimo lavoro, ma se la band in questione sono i Pearl Jam, questo lavoro può essere tra i peggiori della carriera. In questi quattro anni i membri del gruppo si sono dati parecchio da fare tra dischi solisti ( Eddie Vedder, Stone Gossard e Jeff Ament ), reunion di band ormai sciolte ( Matt Cameron con i SoundGarden ) e celebrazioni per i vent'anni di carriera. Ma non riescono a stare troppo lontani dalla loro musica, quindi eccoli tornare. I due singoli che hanno anticipato hanno forse portato fuori strada quasi tutti i fans dei Pearl Jam. Se Mind Your Manners era un pezzo punk che ricordava diversi lavori passati, Sirens è una splendida ballata che grazie alla voce di Vedder raggiunge un livello elevatissimo.



Se i due brani sentiti in queste settimane potevano far pensare a un disco sulla falsariga del precedente lavoro, basta arrivare alla terza traccia My Father's Son per capire che qualcosa va cambiando con il basso a farla da padrone e se non fosse per la voce di Eddie non sembrerebbero neanche i Pearl Jam. Ma è da Infallible che il disco inizia a allontanarsi quasi completamente dai suoni storici della band, con il suo andamento sincopato. Pendulum è una ballata sommessa che anticipa Swallowed Whole che con i suoi toni quasi pop potrebbe far storcere il naso a più di qualcuno. Con Let The Records Play si torna di nuovo a cambiare direzione, con un blues che richiama il loro vecchio amico Neil Young. Il trittico finale sembra uscire direttamente da un disco solista di Eddie Vedder, e se Sleeping By Myself era presente appunto in Ukulele Songs le ultime due traccie, Yellow Moon e Future Days, non fanno altro che esaltare ai massimi livelli la voce di Vedder. Ma il vero capolavoro lo troviamo a metà del disco, la titletrack Lightning Bolt che sembra presa direttamente dai lavori di venti anni fa, e che farà felici i fan di vecchia data della band.



È il disco migliore dei Pearl Jam? No. È un disco che rimarrà nei cuori dei fans? Probabilmente si. I Pearl Jam cercano di reinventarsi, e di andare a scoprire strade nuove rispetto a ultimi lavori molto più lineari e sarà solo il tempo a dirci se avevano ragione. La sola certezza che resta è che Eddie Vedder si dimostra ancora una volta uno dei più carismatici e versatili interpreti di questi ultimi venti anni.




Tracklist :
01. Getaway
02. Mind Your Manners
03. My Father’s Son
04. Sirens
05. Lightning Bolt
06. Infallible
07. Pendulum
08. Swallowed Whole
09. Let The Records Play
10. Sleeping By Myself
11. Yellow Moon
12. Future Days
Recensione Pearl Jam - Lightning Bolt Recensione Pearl Jam - Lightning Bolt Reviewed by Unknown on 14:02 Rating: 5

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