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Recensione Megadeth - Super Collider

Dopo il non convincente "Th1rt3en" del 2011 la band di Dave Mustaine era attesa al varco da tutti i fan, per capire quale fosse veramente lo stato del gruppo. Avendo avuto l'occasione di vederli suonare dal vivo (Big 4 Milano nel luglio 2011) la sensazione era di una band in ottima forma, a suo agio sul palco ma a cui forse mancavano un po' di idee per il prosieguo della loro carriera. 


Mai sensazione si era rivelata più sbagliata, visto il livello del nuovo album del gruppo californiano. Il problema principale di "Th1rt3en" erano i dissidi tra Mustaine e la casa discografica, rea secondo il frontman di non aver pubblicizzato a dovere l'ottimo "Endgame", e quindi più che scarsità di idee il precendente disco dei Megadeth era figlio di obblighi contrattuali e nient'altro, probabilmente Mustaine non ha voluto giocarsi le carte migliori per una casa discografica con cui era in rotta.


Il disco si apre con probabilmente le due tracce migliori,  "Kinkmaker" e la titletrack "Super Collider", che sono anche i primi due singoli estratti dall'album. Chi avesse pensato che la band stesse virando su suoni più vicini all'Heavy per tralasciare il tanto amato Trash Metal, si deve subito ricredere con l'ascolto del brano di apertura, un pezzo che ricorda molto i grandi classici del gruppo. 


Le sonorità Heavy che avevano fatto capolino nei precedenti dischi, tornano costanti per tutto il disco ma si vanno a assorbire, anche con una certa armonia, con le fughe nel Trash e nell'Hard Rock che Mustaine si concede. Se si dovesse per forza categorizzare questo disco in un genere, probabilmente sarebbe l'Heavy e non il Trash che tanto ha fatto grande il gruppo. 
Un capitolo a parte lo merita Dave Mustaine. Le sue doti da chitarrista sono fuori discussione, nessuno lo metterà mai in dubbio come uno dei migliori chitarristi metal di sempre, ma la sua grandezza la trovo in altro. E' un funambolo dello strumento, ma nei suoi dischi non eccede mai in virtuosismi fini a se stessi, ma lo fa sempre con grande coerenza nei confronti dei pezzi che suona.
Il livello dei successivi pezzi rimane medio alto, senza picchi clamorosi ma soprattutto senza nessuna caduta in basso che visti i trascorsi di gruppi simili ai megadeth è già un'ottima impresa. Da segnalare in chiusura la cover di un pezzo dei Thin Lizzy "Cold Sweat" molto fedele all'originale a cui però Mustaine aggiunge un tocco in più con il suo assolo.

Recensione Megadeth - Super Collider Recensione Megadeth - Super Collider Reviewed by Unknown on 19:58 Rating: 5

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